Angelo Maddalena “Amico treno non ti pago”

Avevo conosciuto Angelo Maddalena per caso, tornando da un concerto della “Notte della Taranta”assieme a mia sorella e mio cognato. Sapevo solo che era un loro caro amico, conosciuto in giro perché lui di “professione “ fa anche il giramondo. Suona, canta,dipinge,scrive, insomma un’artista a tuttotondo, poliedrico, che da un po’ di tempo, da quando ha deciso di non guidare più, non solo ha riscoperto i mezzi pubblici, in primis il treno, ma si è convinto che sia giusto utilizzarli senza pagare il biglietto. La sua non è solo una maniera per risparmiare, ma è una filosofia di vita, un “atto rivoluzionario” un  gesto che vuol “costringere” tutti noi a riflettere. Ha redatto persino un manifesto nel quale argomenta le motivazioni per le quali non bisognerebbe pagare il biglietto, spaziando dalle croniche inefficienze e ritardi, alla constatazione che alle aziende che gestiscono il servizio, il guadagno del costo del biglietto incide al massimo sul 20 % dell’intero bilancio il resto, per appianare i bilanci, lo mettiamo con i soldi nostri (Stato, Regioni, Comuni, etc. ). Non disdegna argomentazioni di carattere esistenziale “La criminalizzazione di chi non ha il biglietto, mira ad impedire alla gente di muoversi, di spostarsi liberamente e serenamente…io non ce l’ho con Trenitalia, è Trenitalia che ce l’ha con me.” Non disdegna anche frecciate conto i vertici che hanno gestito le nostre ferrovie ” Mi piacerebbe sapere come mai a Cimoli ( ex Amministratore delegato delle F.S. poi “promosso” all’Alitalia dove ha “collezionato” un altra bancarotta finendo sotto inchiesta per dissesto ed aggiotaggio n.d.r. ) hanno dato 2,786 miliardi di euro di liquidazione, cioè un premio, dopo che ha contribuito all’affossamento delle ferrovie italiane”. Per Angelo Maddalena il treno è anche un luogo contro la moderna alienazione, occasione d’incontri, costante monitoraggio della realtà, possibile freno contro l’inquinamento atmosferico. “ A Copenaghen alla conferenza sul clima, hanno detto che i danni climatici provocati in gran parte dalla CO2 delle emissioni delle automobili, ci costeranno 55miliardi di euro. Non sarebbe meglio con quei soldi, garantire a tutti un trasporto pubblico gratuito?” Questo moderno cantastorie ci tocca nel profondo portandoci a riflettere sulla deriva da noi intrapresa, novelli “polli d’allevamento” per dirla alla Gaber,  abbiamo dimenticato o sepolto la nostra umanità per la paura di perdere  “ il treno” di un modello di società che viaggia, senza autista, a velocità folle verso la distruzione.