Nella città della discarica la gente fa la differenza

Stamane essendosi esaurite le pile del telecomando TV le sostituisco e, siccome da tempo ho la malsana abitudine di fare la raccolta differenziata, le accantono per smaltirle negli appositi contenitori. Vado dove ricordavo dovessero esserci, ma evidentemente la memoria mi ingannava, non c’era nulla. Mi metto alla caccia e dopo un accurato giro della città cercando nei pressi di rivendite e supermercati, non trovo nulla. Alla fine desolato entro in un tabaccaio per chiedere informazioni in merito e mi ribadisce che non c’è più nulla per depositare questi rifiuti altamente inquinanti e pericolosi per la salute. Mi rammenta che e dal 1° gennaio 2009 è obbligatorio anche in Italia la raccolta e l’avvio al riciclo delle pile: l’obiettivo è recuperare il 25% delle pile esauste entro il 2012 e il 45% entro il 2016 ed a fronte dell’inerzia della nostra amministrazione ci pensava lei a smaltirle. Io la ringrazio e sono sorpreso positivamente dalla sua sensibilità, non solo ambientale. Ancor più sorpreso resto quando, nei pressi di un noto negozio di detersivi e prodotti per l’igiene della nostra città, trovo una fila enorme di gente che si appresta a collocare la plastica in raccoglitori ricevendo in cambio buoni da poter spendere all’interno dell’esercizio commerciale, mi ricordava in piccolo l’isola ecologica che c’era prima nella nostra città. Caspita dico, basta un piccolo incentivo e la gente modifica le proprie abitudini, ora che anche i nostri commercianti sono diventati attenti e pieni di iniziative, perché la nostra amministrazione è ancora impantanata e non adempie a quanto per legge dovrebbe? La risposta si perde nei meandri della discarica…

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Rifiuti

Erano anni che la maleodorante discarica, nonostante tutte le proteste, continuava a raccogliere “di tutto e di più”. Si erano alternate amministrazioni, sia a livello locale che regionale, passando da destra a sinistra e viceversa, ma non era cambiato nulla. Tutto era cominciato, come tra l’altro documentato, con carte false e nel massimo dell’illegalità. Soprattutto agli inizi, quando i controlli ed i malcontenti non erano ancora scattati, si erano accumulate tonnellate di rifiuti di ogni tipo in maniera selvaggia, in una zona molto fertile e cosa devastante, senza i minimi requisiti di protezione. In seguito qualche accorgimento era stato preso, perché bisogna mostrare di rispettare almeno alcune leggi, aspettando però il momento opportuno per aggirarle. Un po’ di permessi ed autorizzazioni occorreva pur riceverli e, per tacitare qualche coscienza, a volte non bastava soltanto una bella mazzetta. Ora emergeva finalmente qualcosa delle malefatte perpetrate, ma aldilà dell’evoluzione della vicenda, la certezza era che quella zona, e purtroppo non solo quella, era stata inquinata. I danni arrecati all’ecosistema erano ingenti e ci sarebbero voluti decenni per ritornare ad un accettabile equilibrio.